giovedì 1 marzo 2012

RIFONDAZIONE COMUNISTA LASCIA IL TAVOLO DEL "NUOVO CENTRO SINISTRA" BITONTINO. COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL 29/02/ 2012


Dopo mesi di discussione politica e di impegno  in vista di una convergenza  programmatica e metodologica in grado di assicurare la nascita di una Coalizione per  il  buon governo  dellla Città, Rifondazione Comunista , oggi 29 febbraio 2012, ancora prima che si ufficializzi il nome del candidato Sindaco,  affida  alla riflessione dei cittadini e delle cittadine  il  Documento politico ufficiale, con il quale si sancisce la nostra uscita definitiva dalla nuova Coalizione di centro Sinistra, costituitasi all’indomani della caduta dell’Amministrazione Valla.

Documento politico della Segreteria del PRC-FdS  cittadino

Noi non abbiamo la presunzione di crederci i migliori, né di essere indispensabili per  determinare le sorti elettorali della costituenda coalizione di opposizione, così come essa appare oggi, nella sua  rinnovata versione aperta a contenere forze politiche che nulla hanno condiviso del percorso di riflessione politica aperto da quasi due anni, all’interno di quel  Centro sinistra, che abbiamo da sempre definito “storico” .
E, ancora, non crediamo di essere insostituibili , almeno se valutati in una logica tutta economicistica che individua la bontà di un “alleato” sul  solo  criterio del pacchetto di voti che ogni singola forza politica porta con sé.
Rivendichiamo  però, fermamente, di aver costituito un esempio di coerenza e di trasparenza, nei modi e nelle forme della  discussione politica, che unitamente alla volontà di compattare un’opposizione forte e caratterizzata “a sinistra”, ci hanno spinto a praticare percorsi ed iniziative comuni  sui quali costruire  un progetto di coalizione in grado di proporsi come forza di governo per questa Città.
Abbiamo agito con lealtà, affermando talvolta  apertamente il nostro dissenso, ma sforzandoci di andare a sintesi delle differenze, che pure ci caratterizzano.
Tutto questo sino a quando non ci è apparso drammaticamente chiaro che, altrove, non si davano risposte con la stessa franchezza ed univocità di intenti; che i percorsi intrapresi  erano molteplici e paralleli; che la volontà alla base di prese di posizione e di dichiarazioni era rivolta a creare “altro” da quel progetto che inizialmente ci aveva unito; un altro disegno di coalizione che non contempla  i principi che Rifondazione Comunista ritiene fondamentali  per la costruzione di una vera alternativa da offrire come progetto a questa Città ferita negli anni, e non solo gli ultimi, da una pratica della politica incapace di creare massa critica tra gli uomini e le donne che costituiscono la Città reale e che oggi chiedono a chi si candida ad amministrare la Cosa Pubblica un segno di forte discontinuità.
Abbiamo, nei mesi appena trascorsi, più volte chiesto che si aprisse una discussione seria sui programmi che avrebbero dovuto costituire la base imprescindibile di una coalizione politica, a partire da un’analisi anche autocritica del recente passato; abbiamo chiesto che si ponessero regole chiare per la definizione del perimetro e del profilo del candidato sindaco.  Nulla di tutto ciò si è concretizzato.
Si sono consumati mesi in inutili ed improduttivi tatticismi, quasi si volesse a forza indugiare nel nulla in attesa che una condizione emergenziale ,che puntualmente si è concretizzata lo scorso 16 febbraio, giungesse a giustificare qualsiasi compromissoria soluzione, rivolta, del resto, alla sola individuazione del candidato sindaco.
A questo gioco al massacro Rifondazione Comunista  non vuole sottoporsi, né sottoporre ciò a cui politicamente più tiene: il futuro della nostra Comunità.
Avevamo   proposto dei punti fondanti  per un progetto di intesa programmatica e politica, che vogliamo ribadire ancora:  il rifiuto di instaurare legami di alleanza con forze o individualità  politicamente ondivaghe e transfughe da precedenti alleanze col centro destra;  il rifiuto del trasformismo  assunto come  pratica di potere politico; l’adesione ai valori di trasparenza, coerenza e univocità d’intenti quali misura della volontà di segnare il passo del rinnovamento  e dell’eticità del fare politico.
Queste erano e sono ancora per noi  condizioni essenziali  per costruire l’alternativa  di governo di cui la Città ha urgente necessità.
Nessuna di esse è stata assunta dalla maggioranza delle forze politiche con le quali abbia provato seriamente a dialogare e che oggi hanno dato per acquisito l’ingresso nel Centro sinistra a forze altre da quelle inizialmente individuate come empatiche per storia e affinità di progetto politico.
Per queste ragioni gli uomini e le donne di Rifondazione Comunista si ritengono  definitivamente fuori dalla Coalizione costituitasi domenica 26 febbraio  del c.m.

Saluti comunisti
Bitonto, 29/02/2012
Ornella Maione
per la segreteria politica del PRC-FdS cittadino

lunedì 26 dicembre 2011

L'Italia e il post-berlusconismo, incontro con Leo Palmisano + cena sociale



Cosa sarà l’Italia dopo Silvio Berlusconi? A rispondere a questa domanda, un centinaio di italiani e italiane, dal Sud al Nord, incontrati nei luoghi e nelle situazioni più diverse: dai bar agli aeroporti, dai taxi alle spiagge, dai centri commerciali ai calzolai… In un viaggio etnografico di incontri si delinea una mappa composita dei “tipi” dell’italiano di fronte al berlusconismo, alla sua crisi, e alla crisi generale di un Paese.

Ne discuteremo con l'autore di "Dopo di lui - cosa sarà dell'Italia dopo Silvio Berlusconi" il giovane scrittore e sociologo Leo Palmisano e ripercorreremo le vicende del berlusconismo e del post-berlusconismo con le vignette satiriche di Pierfrancesco Uva.

Alla fine Cena Sociale anti-berlusconiana...



Vi Aspettiamo mercoledì alle 19 e 30 al circolo P. Impastato in via duca d'Aosta n.6 (dietro il bar Vittoria)

Giovani Comuniste-i Bitonto

giovedì 15 dicembre 2011

il Razzismo, la non-cultura fascista, la risposta Democratica.


Oggi pomeriggio i compagni e le compagne del Circolo "P. Impastato" parteciperanno al presidio ANTIRAZZISTA organizzato dalla comunità Senegalese di Bari, presso piazza Umberto, dalle ore 17 e 30.

Sambmodou e Diopmar non sono semplici vittime dell'isteria sociopatica di un insano.
Sambmodou e Diopmar non sono semplici vittime dell'intolleranza.
Sambmodou e Diopmar sono stati ammazzati dalla mano di un neofascista, convintamente e orgogliosamente neofascista.
Sambmodou e Diopmar sono vittime dell'odio rejetto che si scatena nei momenti di crisi. Crisi del capitalismo, della Cultura, dei sentimenti sociali migliori. Crisi della Ragione, forse. Crisi in cui Organizzazioni neofasciste e violente come Casapound sono riconosciute, stimate, accompagnate dalle Istituzioni.
Quindi l'Antifascismo ha ragione di farsi sentire sempre e comunque.
La Cultura da opporre a quella dell'Odio per l'"Altro" non è passibile di relativismi, non può essere tacciata da malpancisti di "opposti estremismi". La Cultura Democratica è Antifascista e non poggia su inferme basi quantitativo-astratte ma ha bisogno di legittimizzazioni formalistiche e sostanzialistiche per allontanare lo Spettro figlio del rapporto tra Potere e negazione della democrazia, chiamato "fascismo".
Insomma la Democrazia non è un'opinione e non si basa sul "fatto della maggioranza", ma su logiche di responsabilità, partecipazione, possibilità materiali.


L'ondata di sentimenti/risentimenti neofascisti, o più genericamente xenofobi, a cui andiamo incontro non ci deve stupire, è figlia anche della pessima cultura dell'educazione e della mancanza di decenza da parte delle istituzioni, e contro questa non-cultura dobbiamo saper opporre una visione diversa di relazione, socialità, diritto.
Arretrano gli spazi di democrazia, Esigiamo più diritti, per tutti, questa la ricetta.

Michele Vacca, Giovani Comunisti Bitonto

martedì 13 dicembre 2011

Art. XII della Costituzione italiana

È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.

sabato 10 dicembre 2011

DOCUMENTO POLITICO DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA CONTRO LE SCELTE DEL GOVERNO MONTI

Il Consiglio politico della Federazione della Sinistra, riunito a Roma il 10 dicembre 2011 ribadisce la propria collocazione all’opposizione del governo Monti.
Tale giudizio si conferma viste le caratteristiche della manovra predisposta dall’esecutivo, una stangata che non presenta segni di discontinuità rispetto alle politiche economiche e sociali del governo Berlusconi, nè mantiene i promessi segnali di equità sociale. Grava pesantemente sulle lavoratrici e i lavoratori, i pensionati, i giovani mentre salvaguarda i grandi patrimoni, i grandi speculatori, i grandi evasori.
E’ vergognoso l’intervento sulle pensioni. Si porta da subito il periodo contributivo a 42 anni e un mese, prevedendo che cresca di un altro mese ogni anno futuro, e si aboliscono le quote cioè la somma tra età ed anni di lavoro. Ci si accanisce ancora una volta con le donne che hanno sopportato per tutta la vita anche la fatica del lavoro domestico e di cura.
Si portano tutti al contributivo diminuendo pensioni già basse e si blocca la rivalutazione delle pensioni al costo della vita per pensioni da anni non più agganciate all’aumento delle retribuzioni.
Per giustificare questi interventi, si è preparato il terreno raccontando molte falsità.
E’ falso che l’Italia spenda per le pensioni più del resto d’Europa ed il bilancio dell’Inps è in attivo ormai da anni. E’ vero invece che il sistema previdenziale è iniquo, perché i fondi dei lavoratori dipendenti, dei parasubordinati e quelli per la cassa integrazione, con i loro attivi coprono i passivi degli altri fondi a partire da quelli dei dirigenti, su cui non c’è nessun intervento. Così accade che ci siano pensioni da 90.246 euro al mese, che prendono dall’INPS ogni 48 ore quanto un pensionato al minimo prende in un anno!
Intervenire ancora per fare cassa sulle pensioni dei lavoratori è intollerabile. Così come è inaccettabile l’attacco continuo sui lavoratori pubblici. Tagliare ancora, invece di preoccuparsi di assicurare oggi un reddito sociale e domani una pensione decente per i lavoratori precari e i giovani, altrimenti condannati alla miseria, è scandaloso.
E’ inaccettabile tagliare ancora su Regioni ed Enti Locali. Si tagliano altri 5 miliardi da subito, 6,5 dal 2012. Sono tagli ai servizi sociali, agli asili nido, alla non autosufficienza, alle politiche abitative e del lavoro. E’ messa in discussione sempre di più la sanità pubblica, già colpita da tagli per 13 miliardi al 2014. Inoltre nulla si prevede per scuola e università, anzi si proclama la continuità con la controriforma Gelmini.
E’ iniquo l’intervento sulla casa. La rivalutazione degli estimi catastali, unito alla reintroduzione dell’ICI sulla prima casa colpirà pesantemente le famiglie italiane. Si colpisce nel mucchio senza tutelare i lavoratori e le fasce più deboli. Senza contare che non è prevista alcuna estensione del pagamento dell’ICI sugli immobili ecclesiastici utilizzati a fini di lucro.
E’ inaccettabile che si varino nuove privatizzazioni e liberalizzazioni. Contro 27 milioni di italiani che hanno votato al referendum contro le privatizzazioni dell’acqua e dei servizi pubblici locali, si va avanti su quella strada. Il governo vuole privatizzare i beni comuni e rimuovere ogni residuo intervento pubblico in economia e nei settori strategici. Il taglio sui trasporti e la drammatica vicenda Fincantieri sono li a dimostrarlo.
Così come è inaccettabile l’ulteriore aumento dei carburanti.
Per uscire dalla crisi era possibile e necessario fare altre scelte, in primo luogo la patrimoniale e una tassa adeguata sui capitali scudati. Con una patrimoniale progressiva a partire dall’1% sopra il milione di euro si potevano e possono reperire 20 miliardi di risorse colpendo solo il 5% della popolazione più ricca. Con una tassa sui capitali scudati del 15% e non dell’1,5% si potevano e possono reperire 15 miliardi, colpendo i grandi evasori e le loro attività illecite.
E’ inaccettabile che non siano previsti tagli alle spese militari e che non venga bloccato l’assurdo acquisto di cacciabombardieri e che non si ponga fine alle deleterie missioni di guerra all’estero. Così come è inaccettabile che non sia prevista la messa all’asta le frequenze televisive che da sole potrebbero determinare alcuni miliardi di introiti.
Monti in Europa si schiera con la Merkel contro la sola vera possibilità di combattere la speculazione, che passa dall’ obbligo per la BCE di acquistare direttamente i titoli di stato dei paesi membri come fa la FED negli USA. In Italia si schiera con i ricchi contro il lavoro. La manovra è iniqua e recessiva: peggiorerà la crisi, e ci avvicina alla situazione della Grecia. L’esatto contrario di quanto viene la maggioranza di governo ci vuole far credere.
La Federazione della Sinistra esprime inoltre vivo allarme e netta contrarietà rispetto ai contenuti del nuovo patto europeo deciso a Bruxelles nei giorni scorsi. Esso prevede un ulteriore restrizione delle politiche di bilancio – che si sono rivelate socialmente inique ed economicamente recessive – ed un ulteriore riduzione della democrazia, togliendo ai parlamenti ed attribuendo alle tecnocrazie europee decisioni che riguardano l’avvenire dei popoli del continente. Analogamente si esprime contrarietà riguardo l’introduzione in Costituzione del vincolo di pareggio di bilancio. Si chiede che queste decisione siano sottoposte al voto degli italiani con un referendum secondo le procedure previste dalla Costituzione. Questo è tanto più necessario in quanto agli italiani è stato sottratto il diritto di decidere in libere elezioni quale governo e quali indirizzi politici dare al paese dopo il fallimento delle destre e la crisi del governo Berlusconi.
Per contrastare questa manovra la Federazione della Sinistra sostiene lo sciopero generale di lunedì 12 e impegna tutte e tutti i suoi iscritti a parteciparvi attivamente, contro il governo Monti e il modello di relazioni sociali voluto da Marchionne.
Allo stesso tempo la Federazione della Sinistra rilancia la proposta di costruire un patto di consultazione tra tutte le forze politiche che si pongano all’opposizione del governo Monti da sinistra, in parlamento e fuori da esso. Così come la FdS si impegna a partecipare con le proprie proposte alle diverse istanze di movimento che si oppongono alle politiche neoliberiste del governo Monti e della UE, sia in sede italiana che europea.
In questa prospettiva la FdS organizza per domenica 18 dicembre a Roma una assemblea aperta a tutte le forze politiche e sociali che vogliono operare per costruire unitariamente l’opposizione da sinistra alla politica del governo Monti.
Il Consiglio politico della FdS da quindi mandato al Coordinamento nazionale e al suo portavoce di mettere in atto tutte le iniziative politiche che possano oggi rafforzare l’opposizione da sinistra al governo.
Il Consiglio Politico da altresì mandato al Coordinamento di istruire una prossima riunione per definire il rilancio della Federazione.
Roma, 10/12/2011

venerdì 9 dicembre 2011

Ferrero a Servizio Pubblico

Il segretario nazionale del Prc a Servizio Pubblico dell'8 dicembre.
Chiaro, Radicale, Critico e Propositivo.
La Vera Sinistra oggi? di Opposizione e Critica.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=d4T891YK8Vs