Dichiara l’assessore ai Servizi sociali Damiano Somma ai microfoni delle testate on-line bitontine che il Progetto Incroci sociali , una volta arrivate le risposte delle due cooperative che hanno in gestione le oltre 40 donne del progetto, potrà ripartire.
E non solo. Continua infatti l’assessore, affermando che :“al di là di ogni polemica strumentale, a bilancio sono previsti 100 mila euro all’anno per gli incroci sociali almeno fino al 2013”.
Di questo non possiamo che compiacerci e questo, probabilmente, dovrebbe bastare a soddisfare i nostri bassi istinti di “polemisti strumentali”.
Purtroppo, la nostra vis polemica è irrimediabilmente pervicace, tanto da spingerci a cercare e trovare nelle parole del nostro assessore la nota stonata, quel quid di retropensiero che, guarda caso, ci rende un po’ meno soddisfatti.
Sostiene infatti l’assessore di aver operato in modo da “ evitare che dopo 4 anni il Comune fosse costretto ad assumere, a tempo indeterminato, i 40 e passa soggetti coinvolti nel progetto. Un’eventualità che avrebbe trascinato Bitonto nel baratro del fallimento nel giro di pochi giorni”.
Ecco, di questo lavorio (che immaginiamo instancabile) non riusciamo in nessun modo a compiacerci; anzi, lo troviamo fortemente viziato da un pregiudizio di fondo: il pregiudizio che il lavoro, in qualunque sua forma e organizzazione, debba necessariamente restare non stabilizzato, debba permanere “precario e a tempo determinato”. Quasi che, anche ove potessero darsi le condizioni di una stabilizzazione, queste dovessero essere scartate a prescindere, pena il “baratro del fallimento”.
Ma facciamo i conti della serva?
Quanto costerebbe all’anno stabilizzare la posizione lavorativa ( e di un lavoro di fatto part time si tratterebbe ) delle donne impegnate nel Progetto Incroci Sociali?
Ma non tocca a noi fare questi conti. La nostra amministrazione possiede fior di assessori e tecnici e i conti li facciano loro.
Noi, dalla nostra posizione angolare e critica di opposizione (comunista, per aggiunta!) assecondiamo per una volta le richieste dell’assessore Somma e ci mostriamo collaborativi, dandogli un suggerimento: e se dal taglio del solo 30% ai gettoni e ai compensi degli assessori, del sindaco e dei consiglieri tutti si ricavassero 180mila euro l’anno, per quanto tempo si potrebbe prolungare un progetto come Incroci sociali?
Crediamo per molti anni e forse avanzerebbe anche qualche spicciolo per finanziare un breve soggiorno estivo a Castrocaro per i nostri anziani più bisognosi.
Questa sì che sarebbe una buona notizia!
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